Fa.C.E. – Farsi Comunità Educanti

Il progetto Fa.C.E – Farsi Comunità Educanti vuole potenziare l’accesso ai servizi educativi 0/6 anni per contrastare la povertà educativa in quattro territori italiani. Avvia percorsi partecipativi e servizi educativi con le comunità.

In Italia la crisi economica ha fatto triplicare l’incidenza della povertà assoluta nelle famiglie con minori, per un totale di oltre 1 milione di bambini colpiti (Rapporto sulla povertà educativa del 2018).

Nel 2016 le Fondazioni di origine bancaria, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo hanno costituito il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, gestito dall’impresa sociale Con i Bambini. Il progetto Fa.C.E. è stato selezionato nel 2018 nella graduatoria dei progetti nazionali nell’ambito del bando Prima Infanzia e finanziato dal Fondo per 3 anni. Il progetto coinvolge 20 partner di rilievo nazionale e locale.

Una comunità che si prende cura dell’infanzia, che educa e allo stesso tempo si fa educare, è una comunità che si ridefinisce, rinasce e si rigenera.

In quattro territori italiani, caratterizzati da contesti sociali e culturali differenti, il progetto Fa.C.E promuove servizi integrativi per la fascia di età 0/6 anni, co-progettati e realizzati da scuole, istituzioni, associazioni e famiglie del territorio per il contrasto alla povertà educativa. I servizi prevedono l’attivazione di incontri e laboratori in orario extra-scolastico e non, con un’attenzione particolare alla cura e al benessere delle relazioni tra bambini e adulti.

«L'I.C. Marino Santa Rosa di Ponticelli ha messo il proprio quartiere al centro di questa progettualità. Cominciare a parlare tutti insieme lo stesso linguaggio e coinvolgere i genitori - le madri in particolar modo - nel percorso di crescita dei propri figli è lo scopo finale del progetto perché prima i bambini vengono immessi in contesti educativi, prima di più quei bambini sono protetti e tutelati dalla marginalità.»

«Fa.C.E ha animato coinvolgimento, energia, passione e competenze nel territorio dello Sperone per far si che la domanda dei servizi educativi per la prima infanzia sia accompagnata dalla partecipazione attiva e dalla consapevolezza dei genitori. Il nostro impegno sarà costante sul progetto convinti come siamo che con i genitori vadano condivise le pratiche educative.»

«ll progetto Fa.C.E. identifica la scuola come punto di riferimento del territorio, secondo la filosofia che il Comune di Reggio Emilia ha maturato e applica da tempo. Con una proposta innovativa alle famiglie, il progetto permette di avviare un dialogo tra scuola, famiglie, quartieri che, oltre a rispondere a bisogni espressi dai genitori, può portare all’ampliamento dell’accesso e dà vita a una vera e propria comunità educante.»

«È stato un lavoro impegnativo che, però, ci ha permesso anzitutto di fotografare il territorio, con le sue potenzialità e le sue lacune e, successivamente, di comprendere cosa potesse effettivamente essere realizzato per Teramo in favore della primissima infanzia. Un progetto ambizioso, dunque, ma estremamente interessante che si propone di dar vita a comunità educanti al cui centro siano le famiglie e i genitori, affiancati da amministrazioni ed enti.»

«Crediamo nella scuola come bene comune, come luogo di dialogo, partecipazione e promozione dell’intero territorio. Il progetto Fa.C.E. conferma ancora una volta che la periferia può corrispondere a nuovi spazi di socialità, di speranza e di possibilità. La scuola consolida e sviluppa ulteriormente il suo ruolo di cuore pulsante del quartiere, in ascolto e al servizio del territorio, orientando e sostenendo nuove politiche educative territoriali rispondenti ai bisogni e ai desideri.»

Il progetto prevede un piano di valutazione che misura l’impatto dell’intervento durante tutta la durata e anche due anni dopo il suo termine.

Dopo alcune settimane di sospensione forzata a marzo 2020 a causa del lockdown, il Capofila e i referenti territoriali di Napoli, Palermo, Reggio Emilia e Teramo hanno avuto modo di riorganizzare i servizi educativi 0/6 sfruttando tutte le potenzialità del digitale: dirette, video sul web, social community, canali dedicati online – mille, cento modi per continuare a essere comunità educanti, anche se a distanza.

A partire da ottobre 2020 ha preso il via la seconda annualità dei servizi pilota, ripensati in modalità mista (tra presenza e online) sui territori di Palermo con Ben-Essere di Comunità e Orientamenti, Teramo con Piazze d’Incontro e Reggio Emilia con Time Lapse e Cucina di Quartiere: tutte le esperienze genitori – bambini, sono state ripensate in modo da rispettare tutte le normative di distanziamento previste con attività a piccolo gruppo e in numero limitato. Le attività di FACE ZONE a Napoli Ponticelli – sospese per alcuni mesi a causa dei provvedimenti presi dal Governo e dalla Regione Campania per il contrasto alla diffusione del COVID-19 – hanno ripreso vita (e colore!) a partire dallo scorso gennaio 2021.

Farsi Comunità Educanti: il documentario

Il documentario realizzato a conclusione del Progetto con l'Agenzia di Stampa Dire. Regia di Davide Landi. *le immagini sono state girate negli anni 2018, 2019, 2020 e 2021e nel rispetto delle norme di sicurezza durante il periodo pandemico

1550 genitori

di bambini 0/6 anni che frequentano le scuole/istituti comprensivi partner e che non accedono ai servizi educativi

950 bambini

0/6 che frequentano le scuole e che non accedono ai servizi educativi che partecipano gli alle attività pilota realizzati

80 funzionari pubblici

provenienti da servizi educativi, sociali, sanitari

80 insegnanti e dirigenti scolastici

delle scuole e istituti comprensivi partner

90 operatori sociali

delle organizzazioni del terzo settore partner

Visita il sito del progetto

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