Save the Children

Save the Children lavora dal 2014 sulla prevenzione e mitigazione della povertà educativa, definita come l'impossibilità per bambini e adolescenti di apprendere, sperimentare, sviluppare e favorire liberamente le proprie capacità, talenti e aspirazioni. Si stima che nell'anno 2020 un minore su sette vivesse in una situazione di povertà assoluta, approfondendo il divario in termini di accesso alle opportunità, fondamentali per la crescita personale e l'acquisizione di diverse competenze. Tuttavia, la povertà educativa non è inevitabile e non è irreversibile. Le politiche che si concentrano sulla cura e l'educazione nella prima infanzia possono, insieme alle politiche di welfare e di sostegno ai genitori, contribuire a porre fine al circolo vizioso in cui la disuguaglianza si trasmette di generazione in generazione.
Un ritardo nell'acquisizione di competenze cognitive, emotive, sociali nei primi anni di vita è quasi impossibile da superare. Gli svantaggi educativi e di sviluppo, infatti, si accumulano nel tempo. La povertà educativa, quindi, inizia molto prima che i bambini vadano a scuola ed è largamente influenzata dall'ambiente familiare ed economico/sociale in cui i bambini nascono e crescono                                  

    

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