Parlare di guerra e di pace a scuola e in famiglia
La tavola rotonda al Festival di Internazionale Kids a Reggio Emilia

Un incontro rivolto a genitori, educatori e insegnanti su come affrontare temi di attualità, soprattutto quando l’attualità è drammatica, a insieme bambine e bambini, ragazzi e ragazze, e costruire un dialogo tra generazioni.
Grande sintonia tra i relatori riguardo l’ascolto delle bambine e dei bambini, di ragazze e ragazzi, creando una alleanza con gli adulti.
Abbiamo intervistato i relatori, a partire da Carla Rinaldi, presidente di Fondazione Reggio Children: “La guerra non si può “spiegare”, ma con i bambini cercare come crescere insieme, in un mondo dove le guerre scompaiano ma soprattutto dove c’è maggiore solidarietà tra tutti, anche tra adulti e bambini, e ragazzi. Crescere insieme”.
Per la redazione di Internazionale Kids sono intervenuti i due giornalisti che hanno guidato il festival, Alberto Emiletti e Martina Recchiuti.
Secondo Alberto Emiletti “è stato un bell’incontro in cui sono emerse tante idee e l’elemento centrale è stato quello dell’ascolto. Mettersi nella condizione di ascoltare noi stessi, le nostre emozioni, ma soprattutto le emozioni dei bambini e delle bambini e lavorare insieme attorno alle notizie e ragionarne insieme”.
Martina Recchiuti ha spiegato il lavoro di redazione in merito. Una redazione convinta che le notizie vadano raccontate e che si confronta, come è nella natura di Internazionale, con le scelte compiute dai migliori giornali del mondo, anche nell’ambito ragazzi: “Siamo convinti che le notizie vadano raccontate, non vadano nascoste, occorre trovare il modo giusto e il tono giusto nel modo giusto, senza spaventare ma per informare”.
Giacomo Petitti de Roreto, direttore di Reattiva, facilitatore, educatore: “Come racontare la guerra ai bambini e alle bambine? Partendo dai bambini e dalle bambine. Come ti senti rispetto a quello che accade? E qual è la tua opinione? Sono le due domande che compongono e allenano il pensiero critico, e la nostra responsabilità è proprio di fornire strumenti ai bambini e alle bambine le competenze necessarie per affrontare eventi così drammatici gestire le emozioni e per ragionare con la loro testa”.
Un'altra bellissima e partecipata edizione che si conclude...ci vediamo l'anno prossimo!
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